Nell’ultima circolare dell’INPS in merito all’Assegno Unico Universale per i figli è stata sottolineata l’importanza di aggiornamento di un dettaglio entro fine mese per coloro che non vogliono perdere i benefici spettanti dalla misura nel 2025.
L’introduzione dell’Assegno Unico è stata una boccata d’ossigeno per tutte quelle famiglie che hanno necessità di aiuto nella gestione delle spese relative alla crescita e al sostentamento dei figli. La misura è stata pensata proprio per agevolare le famiglie con maggiori difficoltà economiche ed anche per incentivare gli italiani ad allargare il proprio nucleo familiare, offrendo loro sostegno qualora l’impedimento a farlo sia di natura economica.
L’argomento d’altronde è di attualità poiché è collegato ad una problematica ormai presente da tempo e sempre più preoccupante per il futuro del Paese e dei cittadini, ovvero la decrescita demografica. L’Italia è un Paese sempre più anziano in cui nascono sempre meno bambini, un trend preoccupante che in futuro potrebbe portare ad una diminuzione drastica della forza lavoro e dei contribuenti e via via anche della popolazione.
La possibilità di ottenere un supporto economico mensile è stata accolta positivamente dagli aventi diritto che in questi anni hanno fatto richiesta in massa. Per il 2025 le somme sono state adeguate all’inflazione ma non sono aumentare in modo netto, così come non sono stati modificati i requisiti e le soglie di reddito che indicano la fascia di appartenenza.
Inoltre, come già l’anno scorso, chiunque abbia fatto domanda negli anni precedenti che non sia stata respinta, revocata, decaduta o che non vi abbia rinunciato non dovrà presentarla nuovamente, poiché l’INPS procederà d’ufficio e continuerà ad erogare l’assegno mensile.
Detto che solo chi chiede per la prima volta l’Assegno Unico dovrà presentare la domanda ex novo, c’è un dettaglio a cui tutti gli aventi diritto dovranno fare attenzione se non vogliono rischiare che l’assegno mensile venga ridotto agli importi minimi. Entro il 28 febbraio, infatti bisognerà presentare all’INPS la DSU con la quale ottenere il riconoscimento dell’ISEE aggiornato al 2023, anno di riferimento per le somme erogate per l’Assegno Unico nel 2025.
Nella circolare n 33/2025, l’INPS ricorda che se è vero che fino a febbraio le somme rimarranno invariate facendo fede all’ISEE precedente, a partire da marzo il documento di riferimento dev’essere aggiornato affinché l’ente possa appurare che non vi siano stati cambiamenti significativi. Per chi non presenterà la DSU in tempo, a partire da marzo l’importo dell’Assegno Unico sarà quello minimo anche se per requisiti ISEE dovrebbe essere superiore.
Viene raccomandato inoltre agli aventi diritto di presentare la nuova DSU il prima possibile, poiché l’INPS in questo periodo sta elaborando parecchie dichiarazioni sostitutive uniche inerenti a varie misure ottenibili con la presentazione di questo documento e potrebbero esserci ritardi negli accertamenti.
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