Tra le protagoniste più attese del Festival di Sanremo 2025 dopo il successo di ‘Sesso e Samba’, Gaia Gozzi ha svelato che ha vissuto dei momenti difficili.
A guardarla dall’esterno la parabola professionale di Gaia Gozzi è stata eccezionale, una conferma del suo grande talento e della possibilità che raggiunga lo status di chi prima di lei ha fatto il suo medesimo percorso. Ragazza italo-brasiliana nata a Guastalla, Emilia-Romagna, Gaia insegue il sogno di diventare una cantante professionista sin dalla tenera età.
Dotata di una voce calda e suadente, l’artista si lancia nel mondo dello spettacolo, partecipa ai provini di X-Factor nel 2016 ed entra a far parte della decima edizione nel team Fedez. Il suo percorso è positivo e si conclude con l’ottenimento della seconda posizione. Sembra l’avvio della sua carriera professionale, ma qualcosa non funziona come avrebbe dovuto.
Gaia non si perde d’animo, è poco più che ventenne, e decide nel 2019 di partecipare anche ad Amici, talent nel quale conferma il suo grande talento e la sua vibrante capacità vocalica ed in cui ottiene la vittoria finale. Nel 2021, quasi come un passaggio obbligatorio, partecipa al suo primo Festival di Sanremo con la canzone ‘Cuore Amaro’, seguono alcuni pezzi di successo come ‘Mare che non sei’ insieme ad Rkomi e ‘Boca’ con Sean Paul.
La cantante diventa dunque una figura di spessore nel panorama musicale italiano e internazionale, ma le manca la grande hit in grado di fissarla nell’immaginario collettivo. Un successo che è giunto la scorsa estate con il brano ‘Sesso e Samba’ in featuring con Tony Effe, canzone che le ha consentito di fare quello step da artista di valore a celebrità e che la rende una delle cantanti più seguite di questa edizione di Sanremo.
Ascoltare un’intervista di Gaia fa capire come la cantante comprenda perfettamente sia la fortuna avuta nell’essere riuscita a fare ciò che ama come lavoro, sia la responsabilità che questo ruolo mediatico implica nei confronti di chi ascolta i suoi brani. La musica ha sempre avuto una forte connotazione sociale e si è fatta portatrice di istanze e di gruppi sociali in momenti delicati e cruciali della storia umana.
La deriva industriale della musica odierna ha fatto un po’ perdere traccia di questo ruolo ancestrale della musica, ma Gaia sembra consapevole di questa funzione importante e si sente onorata di poter dare un contributo: “Mi sento privilegiata nel fare un lavoro che mi porta a essere veicolo di messaggi”.
Lo ha fatto espressamente con il brano ‘Dea Saffica’, erroneamente scambiato come un coming out riguardo la sua sessualità, ma in realtà un inno alla donna e alle sue qualità e insieme una denuncia ad una società che per quanto progredita nell’ultimo periodo è ancora inchiodata ai pregiudizi e ai malcostumi derivanti da secoli di patriarcato.
Si capisce dunque come la sua passione sia la guida per il suo lavoro, ma non nasconde che a volte questa spinta sia stata insufficiente e che ci siano stati momenti in cui, come il collega Sangiovanni, ha pensato di lasciar perdere tutto per allontanarsi da riflettori e pressioni.
Intervistata da Il Fatto Quotidiano proprio sulla decisione del collega, Gaia ha ammesso: “Ho conosciuto anch’io momenti grigi. Il cervello svalvola se non ti riconosci totalmente nel tuo ruolo creativo. Ho avuto la mia dose di boomerang di merda, nella vita e nell’arte”. La soluzione che ha trovato è stata quella di allontanarsi un po’ dal sistema: “Lontana dall’Hype, mi è più facile salvaguardare la mia salute mentale”.
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